Anna (nome di fantasia per tutelarne la privacy ndr), trentaquattro anni, napoletana, ricorda bene le lunghe sedute di dialisi a cui spesso accompagnava la nonna. Da qui la scelta di donare il rene a sua madre che, affetta da una malattia congenita ed ereditaria, sarebbe andata incontro allo stesso difficile percorso.
Madre e figlia sono state assistite dall’equipe dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II dedicata ai trapianti di rene e guidata dal prof. Roberto Troisi (direttore del Programma Trapianti e della UOC di Chirurgia Epatobiliopancreatica mininvasiva e Robotica e dei trapianti di rene) che, la scorsa settimana, ha effettuato il trapianto, insieme al prof. Roberto Montalti, con un’innovativa tecnica robotica.
Il prelievo del rene è avvenuto, infatti, utilizzando la chirurgia mininvasiva robotica che consente una maggiore precisione chirurgica, una riduzione del dolore post-operatorio e dei tempi di degenza e recupero funzionale.
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