Si chiama SYNAPTIVE, è un esoscopio
di quarta generazione ed è l’ultimo arrivato nella numerosa famiglia delle
apparecchiature hi-tech di recente acquisite dall’Azienda Ospedaliera
Universitaria Federico II di Napoli.
Costato circa 600 mila euro e
destinato alla Neurochirurgia, l’esoscopio, primo con queste caratteristiche ad
essere installato in Europa, fornisce un sistema di visione in 3D che permette
al neurochirurgo di vedere i più piccoli dettagli del campo operatorio su un
monitor 4k, cioè ad altissima risoluzione. L’Azienda federiciana completa così
la sala operatoria integrata di Neurochirurgia, già dotata di tecnologia
microscopica ed endoscopica di ultima generazione.
«Con l'esoscopio, il neurochirurgo guarda direttamente il monitor
davanti a sé, visibile a tutti i componenti dell’equipe, e grazie ad un sistema
di visione miniaturizzato e ad un braccio robotico è in grado di effettuare piccolissimi
e ben definiti movimenti sul campo operatorio», sottolinea il prof. Paolo Cappabianca, direttore della UOC
di Neurochirurgia dell’AOU Federico II.
L’esoscopio, installato pochi
giorni fa, sarà utilizzato per il trattamento delle patologie craniche e spinali.
Si pensi che, mediante la tecnica endoscopica endonasale, dal 1997 la
Neurochirurgia federiciana ha effettuato oltre 2500 interventi del basicranio.
«I vantaggi sono numerosi: per il neurochirurgo, è importante la
chiarezza ed il dettaglio delle immagini e la posizione più comoda che può
adottare durante l’intervento, rispetto a quanto avviene con l’uso del
microscopio, per il paziente, l’intervento può essere più accurato e
personalizzato in base alle sue esigenze e alla patologia. Inoltre - questo
aspetto è fondamentale in un policlinico universitario - la visione del campo
operatorio è condivisa per tutta l’equipe, che può seguire quanto avviene e perfezionare
la sua formazione. In sintesi, la qualità e la precisione dell’intervento migliora
di gran lunga con l’utilizzo di questa innovativa apparecchiatura»,
aggiunge il prof. Cappabianca.
La Neurochirurgia federiciana, inserita nel Dipartimento di Rete tempo
dipendente: stroke, urgenze chirurgiche e trauma, diretto dal Prof. Luigi
Califano, porta con sé una storia di grande innovazione: nel 1997 è stata introdotta,
infatti, l’endoscopia endonasale del basicranio e nel 2005, è stata inaugurata la
prima sala operatoria integrata in una struttura pubblica europea. Un’attenzione
costante per l’innovazione tecnologica e biomedicale, coordinata e gestita dall’UOC
Gestione Operativa, Ingegneria Clinica e HTA, Sistemi Informativi e ICT, diretta
dall’ing. Antonietta Perrone.
«La Direzione Generale persegue fortemente l'innovazione tecnologica in
quanto rappresenta un campo in continua evoluzione, con l'obiettivo di
migliorare l'efficacia e l'accesso alle cure», le parole del Direttore
Generale dell’AOU Federico II Giuseppe
Longo.
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